Libro con le leggi dei landfogti dalla cartiera dei Fumagalli
von Graziano Gianinazzi
sph-Kontakte Ausgabe Nr. 108| August 2020
Dal 1512 al 1798 il Cantone Ticino fu baliaggio, quindi sottomesso, ai 12 Cantoni Svizzeri.2 Il periodo iniziale coincide con il momento in cui l’armata svizzera subisce la disfatta a Marignano da parte dei francesi di Francesco I, da costringerli a ritirarsi precipitosamente in quelle che erano le terre ticinesi, già allora soggette ai 12 Cantoni. Fu una sconfitta molto umiliante che insegnò loro che invasioni di terre straniere potevano costare caro, ma fu anche lezione di modestia che insegnò loro quanto sia opportuno limitarsi a governare bene il proprio territorio. I 12 Cantoni rimasero in Ticino per ben tre secoli, spartendosi il territorio ed insediandovi dei governatori, dei landfogt, spregiativamente in Ticino denominati balivi, ed anche Commissari reggenti, scelti alternativamente tra i Cantoni svizzeri a rotazione. Rimangono in carica due anni, per una funzione molto ambita che in genere viene comperata oltre ad essere oggetto di favoritismi.3 Nel 1512 i Confederati prendono possesso del governo di Lugano includendo Locarno e la Vallemaggia. Con Svitto ed Unterwalden nel 1441 avevano già preso possesso della Leventina, di Bellinzona, della Riviera e della valle di Blenio, nel 1521 di Mendrisio. Essi esercitano dall’inizio competenze politiche e giudiziarie. Il landfogt è sottoposto al controllo del sindacatore (Sindakatsrichter) che risiede nella capitale (un tempo a Baden) e che rappresenta i 12 Cantoni. Tra questi sindacatori merita particolare attenzione Bonstetten.4 Tra le persone del posto vengono nominati un Luogotenente, un Cancelliere (Landskriba), un fiscale, un segretario del Tribunale. Questa situazione si manterrà fino al 1798 con l’avvento della Repubblica Elvetica una ed indivisibile (per decisione napoleonica) con l’acquisizione da parte dei cittadini a sud delle Alpi della possibilità di reggersi in base a leggi conformi alle tradizioni ed ai loro bisogni, analogamente agli altri Cantoni. Nel 1803, con l’Atto di Mediazione, anche i ticinesi avranno la possibilità di sentirsi del tutto svizzeri con la nascita del Cantone Ticino dopo ben tre secoli di sudditanza. Va detto comunque che fino a quel momento I Confederati avevano confermato per la gran parte gli antichi privilegi locali da consentire loro gli antichi usi. Tra l’altro i Comuni rimangono autorizzati a conservare l’istituzione del Console, l’attuale sindaco. Carica confermata dai commissari con decreti nel 1539, nel 1555 e poi ancora in anni successivi.
Per quanto concerne il baliaggio di Lugano, la comunità Luganese era tenuta a pagare al landfogt uno stipendio annuo in lire terzole, moneta di Lugano. Lo stipendio del luogotenente era a carico del landfogt il quale arrotondava il suo guadagno con un certo numero di tasse o sportule che ricavava per l’esercizio della giustizia civile e penale facendo capo a delle tariffe giudiziarie che, è noto, applicava spesso a suo beneplacito.5
Prima di lasciare il territorio il landfogt non mancava di lasciare sulle mura della sua residenza (o della sede delle riunioni o delle locande) il ricordo del suo passaggio facendo affrescare il suo stemma ed aggiungendovi spesso delle epigrafi. Purtroppo molti di questi sono stati cancellati dal tempo, e solo qualcuno è ancora visibile:
– stemma del glaronese Freuler con l’epigrafe: Gut Weyn macht frysch Hertz (il buon vino rinfresca lo spirito)
– dell’untervaldese von Deschwanden: Lieben und geliebt werden, ist kein Schöner Ding auf dieser Erden (amare ed essere amato non esiste cosa più bella al mondo)
– del basilese Meltinger: Glück und Unglück ist alle Morgen mein Frühstück (fortuna e sfortuna è la mia colazione mattutina).
Qualcuno facendo sfoggio di reminiscenze di cultura: Si Deus pro nobis, quis contra nos? (se Dio è con noi, chi contro di noi?); In utroque fortuna, idem animus (nella buona e nella cattiva sorte, lo stesso spirito); Boni pastoris est tondere Pecus, non deglubere (è proprio del buon pastore tosare, non scorticare le pecore); Dum spiro, spero (finché respiro, spero); Tempora tempore tempera (padroneggia il tempo col tempo).
Il libro dei Landfogti
Nel 1770, per incarico dei 12 Cantoni Svizzeri, i Fumagalli cartai di Canobbio, uniscono e fanno la rilegatura in un volume, dei Privilegi del baliaggio di Lugano. Quella dei Fumagalli è al momento la sola cartiera del baliaggio idonea a questo lavoro.6
Il Registro dei privilegi è il titolo assegnato all’elencazione delle leggi applicate al baliaggio di Lugano, costituito nel 1514, per dare inizio al governo dei landfogti con l’arrivo da Zurigo di Gaspare Göldli, primo governatore. Il Registro (quello rilegato dai Fumagalli) consta di 450 pagine, contiene le leggi, o privilegi, interamente manoscritti. Manca di data ma si stima che la rilegatura sia stata fatta attorno al 1782, una quindicina d’anni prima della cessazione del regime dei landfogti durato tre secoli.
Il volume consultato, di proprietà privata, è giunto nelle mani di chi scrive che ne riporta alcune curiosità, facendo scelta tra le miriadi di informazioni in esso contenute.
Sulla pubblicazione dei Privilegi dice il Franscini7: «La Suprema Superiorità dei Dodici Cantoni, (la Dieta di Baden, organismo comune dei rappresentanti dei Cantoni), aveva vietato (!) di stampare la raccolta di leggi, statuti e decreti del paese.» In quale occasione non viene precisato. Nel volume da noi consultato, a pagina 466, si legge per contro: «Noi delle Città e Paesi delli 12 Lod. Cantoni con plenipotenza […] da noi comparsi li nostri amati e fedeli Deputati [Riva, Tarilli, Quadrio, Oldello, Verdoni] [ai quali] viene imposto di formare (comporre) un libbro nel quale fossero descritti tutti li Privilegi, Ordini, Decreti e Statuti e ci hanno presentato il medemo libbro da essi formato dall’anno 1513 in qua fino al 1678.»8 L’apparizione del volume da noi consultato può essere stimata attorno al 1770/80. Con questa pubblicazione i 12 Cantoni intendevano colmare un vuoto sino allora esistente con una collezione sistematica delle leggi esistenti. Di notevole utilità per la consultazione una ben organizzata rubrica alfabetica. Data la sua stesura manuale non è dato di sapere se si tratti di esemplare unico redatto in questa forma. Va precisato che la catalogazione di questi decreti (o Abschiede) si riferisce esclusivamente al baliaggio di Lugano.9 Di questo libro non è mai seguita una pubblicazione, trattasi quindi, di quello da noi consultato, di un unicum di valore storico.
Il grosso volume suscita non poche curiosità sia per i preziosi contenuti di storia locale ma non meno per il fatto che sia uscito dalla cartiera dei Fumagalli, oggetto di precedenti ricerche.10
Un prodotto della cartiera dei Fumagalli di Canobbio
È d’interesse particolare per chi scrive il fatto che la rilegatura del libro che ha raccolto i Decreti viene fatta a Canobbio presso la cartiera dei Fumagalli. Il volume (37 x 25 cm) ha sovraccoperta in cuoio, con dorso e piatto della coperta cordonati come era uso a suo tempo. Manca la data della sua apparizione e di indicazione del committente. Consta di 240 fogli di carta robusta, di taglio ben profilato. Le pagine sono manoscritte con scrittura in corsivo cancelleresco, di stessa mano dall’inizio alla fine. La scrittura è sempre ben leggibile, non vi sono segni di correzione, le pagine sono numerate progressivamente in alto a destra. La prima parte del manoscritto porta il titolo di uno dei tre capitoli che lo compongono: Libro dei Privilegi, che occupa 50 pagine e comprende 50 decreti. Ne segue una seconda contrassegnata dal titolo: Registro de Decreti penali, di 15 pagine con 28 decreti. La terza è il Registro delli Statuti Civili, di 36 pagine con 120 decreti. Catalogazione in analogia a quella degli attuali Codici: di Procedura Civile, di Diritto Penale, Delle Obbligazioni. I decreti appaiono comunque indicati nell’ordine della loro data di pubblicazione e la loro numerazione è di colore rosso. In ordine alfabetico sono indicati per oggetto in rubrica che rimanda alla pagina del libro.
È prodotto della cartiera Fumagalli di Canobbio della quale sono i fogli con filigrana di ogni foglio (v. A7 a p. 14 della pubblicazione sulle filigrane Fumagalli del 2002). Se ne deduce che la carta è stata prodotta attorno al 1761, si presume analogamente alla rilegatura. Tutti i fogli hanno una rigatura orizzontale in nero spaziata di 8 mm, trattenuta da una rigatura rossa doppia verticale con margine sinistro.
È noto che i Fumagalli si dedicavano, accanto alla produzione della carta, alla rilegatura di registri anche di varie dimensioni per amministrazioni locali. 11
Note
1 G. Gianinazzi: Tip. Menghini SA, Poschiavo, 2020.
2 Gli ulteriori Cantoni furono ammessi a completare la Confederazione agli inizi dell’800, il Ticino nel 1803.
3 Dalle elencazioni risultanti dalla pubblicazione si potrebbe dedurre che ogni famiglia dei 12 Cantoni che contava aveva avuto un proprio landfogt in Ticino.
4 K. V. von Bonstetten: Briefe über die Italienischen Aemter, 2. Teil, S21, 1796. «Der Lanfogt war allein Richter über Leben und Tod. Die Missbräuche die bei dieser Verwaltung waren, sind unnennbar. In keinem finstern Winkel von Europa hat die Tortur wie in der italienischen Schweiz gewütet. Der Landfogt der nicht auf einem Monat zu leben hatte, musste von Bussen leben manchmal die Bestechungen sich wider vergüten, denen er in der demokratischen Kantonen sein Amt schuldig war (…)» Sulla conoscenza delle nostre regioni nel periodo dei landfogti, oltre al Bonstetten, va ricordato Rudolf Schinz (1745–1790) che ha vissuto vari anni presso un amico lanfogt in Ticino. Pubblica a Zurigo Beyträge zur nähren Kenntnis des Schweizerlandes in cui descrive on modo accuratamente molto critico la precarietà dell’esistenza della popolazione ticinese.
5 p. 28 della pubblicazione sulle leggi.
6 I Fumagalli iniziano la loro attività nel 1712. La Cartiera Nuova di Canobbio dei Bettelini e De Marchi inizia nel 1760 la propria attività.
7 S. Franscini: La Svizzera Italiana, III, p. 243: «Se ne potrebbe dedurre che i privilegi del Libro in nostro possesso siano stati ritrascritti all’insaputa del landfogto.»
8 V.a. G. Pasqualigo: Manuale ad uso del forestiere in Lugano, Ed. Fioratti, 1855, p. 51.
9 Composto da 12 Circoli: Valle di Lugano, Taverne, Tesserete, Sonvico, Pregassona, Lugano, Vezia (al quale appartiene Canobbio), Agno, Carona, Ceresio, Magliasina, Breno e Sessa.
10 G. Gianinazzi: Le filigrane di Canobbio, Boll. Gen. SI, 2002.
11 Si sa che la cartiera dei Fumagalli provvedeva anche alla rilegatura dei libri. Da un’annotazione del Libro parrocchiale si desume che nel 1717 venne rifatto il libro dei crediti con carta e coperto con corame, il tutto per Lire 12. I Fumagalli provvedevano, oltre alla produzione di carta di vario genere, alla rigatura a mano per i libri dei conti, alla raccolta degli stracci tramite incaricati, alla tessitura dei setacci munendoli di filigrane, alla produzione di feltri per uso vario, alla produzione di carte da gioco, alla legatura di libri per Comuni, Parrocchie e Confraternite della regione.